La Mappa della Felicità guida al cambiamento verso il Buon Governo?
Dopo il riferimento alla Felicità nella Costituzione Americana espresso dalla Premier Meloni come motivazione del successo di democrazia e libertà, sembra che l’attenzione si riaccenda sul tema.
Il Corriere della Sera nelle pagine dell’ economia rilancia i risultati del World Happiness Report che vedono la Finlandia al primo posto, l’ Italia al 33esimo e gli USA al 15. Il report conferma, ad una prima lettura, l’intuizione del premier: l’aver inserito la Felicità come “pursuit” del Governo ha aiutato gli USA a raggiungere una posizione di felicità dei cittadini migliore della nostra. Tra i fattori considerati per stilare la classifica ci sono Pil pro capite, sostegno sociale, aspettativa di vita, salute, libertà, generosità e tasso di corruzione. La classifica mette poi in evidenza quali sono i paesi in cui è maggiore lo scarto di felicità tra le fasce più ricche e quelle più povere della popolazione.
L’articolo del Corriere fa poi riferimento ad altre statistiche recentemente pubblicate che collocano l’ Italia agli ultimi posti per interesse degli expat a venirci a lavorare.
Un recente report di Gallup ha calcolato che incrementando il livello di engagement dei lavoratori si potrebbe migliorare il PIL di circa l’8%.
Speriamo che il dibattito italiano sulla Felicità porti frutti con qualche impatto sulla prossima legge di Bilancio. L’ Italia si è peraltro dotata, già dal 2010, di uno strumento di misura dell’impatto: la misura del Benessere Equo Sostenibile che dovrebbe integrarsi nelle scelte di politica economica per valutarne l’impatto sui cittadini.