La nostra mente è infiammata
In un bellissimo articolo sul Corriere della Sera del 21 giugno 2024, Daniel Lumera ci spiega come la gigantesca disponibilità di dati giornalieri che lui stima in 74 gigabyte a testa ed il bombardamento di notizie ed informazioni che riceviamo grazie, o a causa, dell’ accesso digitale mette il nostro cervello in costante agitazione e dal punto di vista clinico infiammazione.
Non è colpa del digitale ma del meccanismo di funzionamento dell’organo essenziale per il nostro essere umano: sempre all’erta per segnalarci situazioni di pericolo ci spinge continuamente ad interrogarci su ciò che avverrà e dimenticare ciò che è e succede adesso.
“La mia vita è stata piena di terribili disgrazie, la maggior parte delle quali non si è mai verificata”. Così sintetizzava Montaigne per aiutarci a comprendere quanto “tenere a bada il cervello” e fargli apprezzare il momento in cui si vive, anche quello tanto temuto della morte sia importante per una vita serena e soprattutto libera da eccessiva ansia.
Voglio che la morte mi sorprenda mentre sono nell’orto a piantare i cavoli» . Mentre sarò intento e concentrato su un lavoro semplice ma che dà soddisfazione come il “piantare cavoli”, ci dice Montaigne, vuole che la morte lo sorprenda. Il suo cervello si troverà spiazzato essendo focalizzato sul presente ma l’ansia di morire non avrà attenagliato l’autore.
Tornando a Lumera, molto costruttivo e propositivo, come sempre, la ricetta per disinfiammare il cervello sta nel dedicare 5 minuti al giorno a focalizzarsi sul proprio respiro: ” Come dimostra un nuovo studio di Stanford, infatti, bastano 5 minuti al giorno per spezzare la spirale di ansia e stress, ribilanciare il nostro sistema nervoso e la frequenza cardiaca, e riportare calma nella mente, gioia nelle emozioni ed energia nel corpo. In modo gratuito, immediato e naturale. A partire da un semplice respiro.”
Qui l’intero articolo ed i suggerimenti precisi, ma……. li troveremo quei 5 minuti ?